Recensioni

IL FERRO E LA SETA

Pitti Duchamp

Genere: Romanzo rosa

Casa editrice: Mondadori

Collana: Passione

Data di pubblicazione: 6 aprile 2024

Periodo storico: Granducato di Toscana, 1799

Pagine: 269

Disponibile in ebook a: € 3,99

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TRAMA

Il barone Ferrante De Martis ha tutto sotto controllo. Nessuno nelle sue terre si sognerebbe di disubbidirgli, tantomeno ora che Napoleone è arrivato in Toscana. Finché non giunge Antonia Moretti al seguito della cugina Bianca, la sua promessa sposa. Altezzosa, arrogante, Antonia è la creatura più bella che Ferrante abbia mai visto, e come tutta la famiglia crede che lui sia una bestia rozza e incivile. Loro saranno anche privi di titoli, ma almeno conoscono l’educazione. Per fortuna non è Antonia a doverlo sposare: lei andrà a Parigi, dove sarà introdotta alla corte imperiale. Per quanto impossibile, però, quell’uomo terribile e bellissimo, con occhi così dolci, si rivela un mistero sempre più intrigante…

NOTE

IL FERRO E LA SETA è il nuovo, avvincente romanzo di Pitti Duchamp, una delle più apprezzate nuove voci del romance italiano.

Tra le opere di Pitti Duchamp già pubblicate da Mondadori nella collana Passione, ricordiamo L’AQUILA E MAJA e IL PAVONE DI CONTROUX.

Cari divoratori di libri, non vi nego che più conosco la penna forte e gentile di Pitti Duchamp e più me ne innamoro. Lei ha uno stile duro come il “ferro” e affascinante come i riflessi della “seta”. A tratti grezza, determinata, senza filtri ha però sempre un cuore tenero e una dolcezza infinita, un approccio con il lettore che riesce a incatenarlo con la sua durezza e ammaliarlo con la sua morbidezza. Così come i protagonisti. Ferrante è un invitante tortino di cioccolata, con quella sua scorza resistente che nasconde una crema golosa. È un personaggio spigoloso, fermo sulle sue opinioni, anche quando il sacrificio è troppo grande pure per lui. È una guida, sa farsi amare e rispettare, ma agli occhi dei nobili, con la puzzetta sotto il naso, e per gli invasori francesi, è un contadino rivestito, grezzo e volgare.

Antonia è una protagonista fastidiosa. Una libertina convinta e sostenitrice dei francesi, ma non riesce a vedere al di là del proprio naso, perché vive nella bambagia dei suoi lussi. Non nota che proprio chi predica la libertà è colui che la priva agli altri. Non si rende conto che i francesi sono gli invasori, i nemici che stanno depredando e distruggendo la sua terra. Lei sogna Parigi e null’altro, almeno finché non si scontra con la violenza della realtà e qualcosa cambia, si rende conto che non è tutto oro ciò che luccica, eppure continua ad attrarla.

La conoscenza tra Ferrante e Antonia è turbinosa, ostile e se anche lui deve sposare Bianca – la cugina della nobildonna – loro due non riescono a evitarsi. La viziata Antonia, costretta a vivere con la parente nella casa del duca, più per ripicca che altro, accetta di avere a che fare con i lavori domestici. Ebbene, Antonia diventa una grande piaga per gli abitanti della casa, ma dimostra anche la sua forza di volontà e impara giorno dopo giorno quanto sia importante la fatica e quanto siano genuini e preziosi i contadini della tenuta.

Bianca è una donna mite, che non vuole sposare Ferrante ed è costretta in un realtà parallela: lei sogna di essere sua cugina, di andare a Parigi. Vive con un profondo rancore verso Antonia, che nasconde con la sua riservatezza e le sue grazie. Ogni giorno cresce in lei l’invidia e la rabbia, al punto tale che commetterà un errore piuttosto grave per poter far valere i suoi diritti su un uomo che, in realtà, non la guarda come guarda la cugina.

Ci sono molte donne in questa storia e ognuna di loro con il proprio valore e carattere. Risaltano, segnando la narrazione, ma quelli che spiccano veramente sono gli uomini. Ferrante in primis fa parlare di sé, conquistando un buon posto nel cuore del lettore. Tuttavia, anche i personaggi maschili secondari colpiscono per la loro schiettezza e genuinità. Mi è piaciuta questa storia fatta di morbidezza e ruvidezza. Mi costa lasciarla e vi invito per questo a leggerla.

A presto con la prossima recensione.

Cris

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